PRIMAVERA TIM CUP: La Lazio fa il bis, il derby in finale è biancoceleste!

Finale Primavera

FONTE: La Giovane Italia, scritto da Alessandro Paoli.

1° maggio 2015, per molti una festa dei lavoratori come tante per il popolo biancoceleste un’altra data storica da segnare sul calendario. La Lazio di Simone Inzaghi, contrariamente alla maggior parte dei pronostici – soprattutto in virtù del risultato maturato all’andata (AS Roma vs SS Lazio 1-0, 24 aprile) -, ribalta le sorti della doppia finale di Primavera TIM Cup superando per 2-0 la Roma di Alberto De Rossi (SS Lazio vs AS Roma 2-0, 1° maggio). I biancocelesti, decisamente più organizzati tatticamente dei giallorossi, hanno avuto, fin da subito, un migliore approccio alla partita mettendo, per lunghi tratti della gara, gli avversari alle corde. Le contromosse attuate da Inzaghi nei confronti di De Rossi (una su tutte il perenne uno contro uno di Oikonomidis e Tounkara su Paolelli e Sammartino) hanno permesso alla Lazio di sovvertire, in appena quarantuno minuti, il risultato complessivo della doppia sfida di coppa consentendo ai biancocelesti di mettersi in bacheca la loro terza Primavera TIM Cup, la seconda consecutiva dopo quella vinta nella passata stagione ai danni della Fiorentina. La Lazio eguaglia così quanto fatto in precedenza nella manifestazione dalla Roma (1973/1974, 1974/1975) e dal Torino (1982/1983, 1983/1984) guardando con ambizione ai tre successi consecutivi ottenuti finora solo dall’Inter (1975/1976, 1976/1977, 1977/1978) e dal Torino (1987/1988, 1988/1989, 1989/1990).

Il bis in Primavera TIM Cup della Lazio ha un’artefice su tutti: Simone Inzaghi. Il tecnico biancoceleste, che siede sulla panchina della Primavera dallo scorso gennaio (in precedenza era il tecnico degli Allievi Nazionali Serie A e B), si sta dimostrando, partita dopo partita, uno dei migliori allenatori della categoria. Infatti, in appena una stagione e mezza, Inzaghi ha arricchito il suo palmarès personale – e di conseguenza quello della Lazio – di tre trofei: due Primavera TIM Cup (2013/2014 e 2014/2015) ed una Supercoppa Primavera TIM (2014) oltre a raggiungere le semifinali del Campionato Primavera nella passata stagione prima di essere eliminato dal Torino (SS Lazio vs Torino 3-4 dts, 7 giugno 2014). L’unico neo del tecnico biancoceleste in categoria è rappresentato dalla Viareggio Cup 2014 (vinta dal Milan all’epoca allenato dal fratello Filippo prima della promozione in Prima Squadra)- all’edizione 2015 la Lazio non ha partecipato – dove i ragazzi di Simone Inzaghi non andarono oltre la fase a gironi classificandosi al 3° posto del Girone 6 del Gruppo B collezionando appena 3 punti. Il proficuo lavoro di Simone Inzaghi – reso agevole anche dall’ottimo operato svolto in precedenza da Alberto Bollini (attualmente tecnico della Prima Squadra del Lecce in Lega Pro) – ha reso la Lazio una squadra matura negli atteggiamenti ed estremamente organizzata sotto il profilo tattico che propone un calcio più opportunistico che propositivo, ma estremamente efficace.

I biancocelesti, criticabili nelle categorie Giovanissimi ed Allievi (dove potrebbero e dovrebbero far meglio visto il bacino d’utenza a loro disposizione), risultano invece impeccabili in Primavera dove, nelle ultime cinque stagioni (da quando, per capirci, è stata introdotta la formula dei play-off nel Campionato Primavera), hanno collezionato, ad oggi, quattro trofei: 1 Scudetto, 2 Primavera TIM Cup ed 1 Supercoppa Primavera TIM (uno in più dei cugini giallorossi). L’oculata gestione del direttore sportivo Igli Tare ha permesso alla Lazio di acquistare, negli ultimi anni, diversi calciatori di prospettiva o a titolo gratuito o a costi contenuti. Uno su tutti: Keita Baldé Diao (attaccante, classe ’95) – autore di 61 presenze e 10 reti con la maglia biancoceleste in Prima Squadra tra Serie A TIM, TIM Cup e UEFA Europa League – prelevato per una cifra vicina ai 300.000€ dal Barcellona. Analizzando la distinta di ieri e sommando quanto sono stati pagati i diversi calciatori da una parte e dall’altra, il derby dei direttori sportivi lo vince a mani basse il ds biancoceleste. Gli investimenti laziali ammontano all’incirca a 525.000€ (Seck, Prce, Verkaj, Tounkara, Oikonomidis e Rokavec Mika)* mentre quello dei giallorossi – non considerando i 4.900.000€ (che con i bonus potrebbero diventare 12.000.000€) spesi per Sanabria, il quale ipoteticamente sarebbe stato preso per la Prima Squadra ma, di fatto, lo si è visto più in Primavera che altro – si aggirano attorno al 1.300.000€ (Di MarianoPepínIonuţ PopVestenickýAnočić, NdojNjiki Tchoutou)* – praticamente più del doppio rispetto ai cugini -.

*vengono calcolati unicamente i calciatori acquistati, anche pagandoli 0€, presenti nella distinta della finale di ritorno della Primavera TIM Cup, SS Lazio vs AS Roma 2-0, disputatasi il 1° maggio 2015.

L’ottimo lavoro del club di Lotito, che per colmare il notevolissimo gap giovanile con i giallorossi nelle categorie inferiori sta allestendo una vera e propria academy, può essere sintetizzato nelle prestazioni di ieri di due singoli: il primo, il greco-australiano Christopher James Oikonomidis (attaccante, classe ’95), fulgido esempio della sagacia di mercato biancoceleste (arrivò nell’estate 2013 a parametro zero dall’Atalanta) resosi autore di una doppietta decisiva ai fini del successo finale in Primavera TIM Cup e mattatore, qualche mese fa, anche in Supercoppa Primavera contro il Chievo (AC Chievo Verona vs SS Lazio 0-1, 1° ottobre 2014); il secondo, l’italianissimo Guido Guerrieri (portiere, classe ’96), prodotto DOC del vivaio laziale (mosse i primi passi nella Scuola Calcio biancoceleste nel 2002), che, dopo essere stato snobbato per l’intera stagione dal CT dell’Under 19 azzurra Alessandro Pane – il quale lo ha convocato solo dopo l’eliminazione degli Azzurrini dalla fase élite della UEFA Under 17 Championship per un raduno, dal 19 al 22 aprile, a Coverciano (FI) -, si è preso le luci della ribalta sfoderando due prestazioni impeccabili nella doppia finale di Primavera TIM Cup mostrando una sicurezza tra i pali degna di un veterano. Loro, insieme a tutto il gruppo e lo staff  biancoceleste, hanno saputo scrivere nuovamente la storia sovvertendo (per il momento) le gerarchie cittadine , oltre rilegare i giallorossi ad un ruolo secondario, e ripetendo, dopo 705 giorni, le gesta della Prima Squadra.

FONTE: La Giovane Italia, scritto da Alessandro Paoli.