L’intervista di Bianchessi al CdS: “Anche i giovani sono più forti…”

“Tutte le Under in lotta per i playoff. Le squadre riunite a Formello: così i ragazzi sono stimolati…”

Una Lazio che vola, non solamente con la Prima Squadra di Simone Inzaghi, ma anche con le aquile più giovani. Mauro Bianchessi, Responsabile del Settore Giovanile della Lazio da luglio 2017, ha rilasciato una lunga intervista alle pagine del ‘Corriere dello Sport’ a firma di Carlo Roscito.

Il numero uno dell’Academy biancoceleste ha fatto una panoramica su tutto, partendo dal modus operandi firmato made in Italy con un budget ridotto “Ho 230 mila euro a disposizione per il Settore Giovanile e il mercato. La Lazio è la squadra che spende di meno in tutta Italia. Il Presidente non mi ha posto limiti, potrei aumentare il budget, ma non serve. Bisogna avere un progetto tecnico di crescita ed un metodo di lavoro preciso.” I risultati ottenuti e quelli e quelli che si stanno ottenendo “mi piace costruire settori giovanili funzionali e funzionanti, la sfida prosegue anche con la Lazio” Per concludere il rapporto con il Presidente Claudio Lotito “Scadenza giugno 2027? O mi ritiro in tempo, o schiatto prima…” ci scherza su Mauro Bianchessi. 

LA SCELTA DEI TALENTI, SOLO ITALIANI – “Il piano attuato a Roma è quello di sempre. Abbiamo dodici osservatori in tutta la regione. Per i giovani fuori dal Lazio godiamo delle nostre conoscenze. Quando arrivano delle segnalazioni su un giovane, dopo la terza mi muovo personalmente per vederlo. Raro che si facciano provini, preferisco vederlo direttamente in azione con la sua squadra. In 30 anni di carriera non ho mai preso uno straniero, non dico che chi lo fa sbagli. La mia politica è questa. Se dovessi guardare all’estero lo farei per la prima squadra”.

IL MODUS OPERANDI – “La ricerca parte presto, e non sempre con il talento come obiettivo principale. Cerchiamo i più bravi tredicenni e quattordicenni a livello regionale, poi ne aggiungiamo due o tre dal resto d’Italia sopra i 14 anni per dare qualità alla rosa. Difficile che a quell’età si notino già dei campioni, ricordo solo Donnarumma al Milan. Alcuni che ora sono titolari, a loro tempo non giocavano con le proprie giovanili. Mi viene in mente Calabria ad esempio. Ogni ragazzo matura diversamente, non bisogna avere fretta o grosse aspettative. Spesso quando un giovane non riesce è per colpa delle famiglie…”

LE PRESSIONI – Le famiglie cercano di risolvere i loro problemi attraverso i loro ragazzi. A Roma poi non c’è dubbio, questa pressione è maggiore. Nel Nord ci sono meno talenti, ma strutture migliori. Nel nostro lavoro serve anche un po’ di fortuna, cerchiamo giocatori con determinati requisiti, fisici, atletici o mentali. Oltre a questo dobbiamo sperare che il nucleo familiare non mandi tutti all’aria.” Dall’estate 2019 Bianchessi prende in mano le redini anche della Lazio Women e prosegue:  “La mole di lavoro è enorme ed è quasi tutta sulle mie spalle. Anche per quanto riguarda la Lazio Women, la prossima stagione ci aspettiamo di completare la struttura con nuovi inserimenti. Complimenti alle ragazze, sono a -2 dalla zona promozione in campionato, stanno bruciando i tempi. Facciamo 120 ore annue di riunioni tecniche.”

I RISULTATI – Il presidente Lotito ha voluto fortemente anche il Settore Giovanile a Formello così che i ragazzi dell’agonistica vedano ogni giorno i campioni della Lazio. Questo può stimolarmi a fare sempre meglio. Tutte le nostre Under sono in lotta per i playoff, prima del mio arrivo non era così. Dal ’91 ad oggi ho vinto 15 scudetti, 4 coppe italia, 12 Tornei Internazionali e 8 titoli regionali, di cui uno lo scorso anno con l’U14 di Tommaso Rocchi. In A sono arrivati 28 giocatori, alcuni fanno parte dell’Under 21 della Nazionale.”

IL RAPPORTO CON IL PRESIDENTE – Con Lotito ci sentiamo due o tre volte al giorno, per qualsiasi cosa dai palloni, al mercato passando per le strategie.  E’ geniale, anche se un po’ casinista, fa più cose contemporaneamente. Con lui c’è un rapporto padre-figlio, si interessa a tutto quotidianamente. Al mio arrivo mi chiese di creare una struttura eccellente e con il bilancio controllato. L’ho fatto e ora le squadre sono più competitive, sono triplicati i giocatori in nazionale. Avevo un contratto fino al 2022, dopo i primi 12 mesi di lavoro sono stato richiamato e ho prolungato fino al 2027.” 

Un progetto a lungo termine, altri 7 anni davanti da vivere in modo sanguigno. Ad alta pressione, in tutti i sensi!