EUROPEO UNDER 17 – I rigori sono di nuovo fatali, per gli azzurrini è medaglia d’argento. Un squadra che ci ha fatto sognare, grazie ragazzi!

La storia si ripete, all’Italia sono fatali i calci di rigore. Seconda finale storica per il nostro Paese che in 17 edizioni del Campionato Europeo Under 17, sfiora l’impresa per la seconda volta, ma così come nel 2013, anche ieri sera i tiri dal dischetto hanno consegnato all’Italia la medaglia d’argento. Gli azzurrini classe 2001 guidati dal CT Carmine Nunziata hanno visto sfumare il sogno di salire sul tetto d’Europa, ma nonostante le lacrime e l’amarezza concludono la competizione a testa alta.

La squadra di Nunziata ha intrapreso un lungo percorso iniziato ad ottobre che li ha portati poi  fino in Inghilterra.  Tra i vari step di qualificazione fino ad arrivare alla fase finale, la Nazionale ha disputato 12 sfide conquistando ben nove vittorie contro Montenegro, Lettonia, Georgia, Turchia, Islanda, Svizzera, Israele, Svezia e Belgio perdendo solamente con l’Olanda nella Fase Elite e con l’Inghilterra nel girone eliminatorio della fase finale, mentre nell’ultimo atto della competizione è arrivato l’unico pareggio degli azzurrini, ma i calci di rigore hanno poi inflitto la sconfitta più amara da mandare giù.

Dal 4 maggio in terra inglese ha preso il via la fase finale della competizione, l’Italia ha superato il girone eliminatorio come prima della classe staccando così il pass per i quarti di finale. Gli azzurrini battono la Svezia e proseguono il cammino verso la semifinale. La squadra di Nunziata non si accontenta di esser entrata nelle quattro squadre più forti d’Europa e con un’altra prestazione maiuscola si impone anche sul Belgio volando in finale. Dopo cinque anni l’Italia sogna nuovamente di salire sul tetto d’Europa, ma deve provare a superare l’ultimo step chiamato Olanda.

Nella splendida cornice del Rotherham Stadium, Italia ed Olanda si contendono il titolo di Campioni d’Europa. Un primo tempo che vede continui capovolgimenti di fronte, con ghiotte occasioni da entrambe le parti, ma nessuna delle due compagini trova la via del gol e la prima frazione termina 0-0. Nella ripresa è una sfida da cardiopalma, gli orange partono subito con il piede sull’acceleratore, dopo sei minuti passano in vantaggio con Maduro, gli azzurrini non ci stanno ed alzano i ritmi. L’ingresso di Fagioli al posto di Leone dona una marcia in più alla squadra di Nunziata ed al 21′ è proprio il numero 17 azzurro a servire l’assist al bacio per Ricci che dai 25 metri calcia in porta gonfiando la rete per l’1-1. Appena tre giri d’orologio più tardi è ancora Fagioli a mandare Riccardi in rete, il capitano azzurro, ottimamente servito, dal vertice sinistro dell’area controlla la palla ed a giro la spedisce dentro il sacco per il vantaggio di 2-1. L’Italia recupera lo svantaggio e rimonta, ma la sfida è ancora lunga e prosegue a ritmi elevati. Ad una manciata di minuti dal triplice fischio finale arriva il pari dell’Olanda con il neontrato Brobbey che trafigge l’incolpevole Russo. Nell’ultimo secondo tremano gli azzurrini, é ancora Brobbey a rendersi pericoloso a pochi metri dalla porta, ma il tiro del numero 18 viene miracolosamente allontanato dall’ottimo intervento del laziale Nicolò Armini che lascia così il risultato sul 2-2 alla fine dei tempi regolamentari. Non esistono supplementari, si va direttamente ai calci di rigore per decretare la vincitrice. L’Olanda  è arrivata a questa finale dopo aver superato i quarti e la semifinale proprio ai tiri dal dischetto ed anche questa volta ha la meglio sugli avversari. Gli orange non sbagliano, mentre dal dischetto gli azzurrini Armini e Vergani si fanno intercettare i tiri ed è così che l’Olanda batte l’Italia 6-3 e sale sul tetto d’Europa, mentre all’Italia classe 2001 del CT Carmine Nunziata va la medaglia d’argento.

Cala il sipario sull’Europeo Under 17, tra le lacrime e l’amarezza degli azzurrini, con un’impresa sfiorata e la coronazione di un sogno lì ad un passo,  ma con la consapevolezza di aver dato il massimo fino alla fine. Quest’Italia formata dai ragazzi classe 2001 è un gruppo fantastico che ha fatto sognare ed ha reso orgogliosa un’intera Nazionale.  La maggior parte di loro ha intrapreso la strada della nazionale insieme, passo dopo passo  a partire dall’Under 15. Una squadra unita dentro e fuori dal campo, come dichiarato più volte dallo stesso Nunziata, è scesa in campo divertendosi, giocando uno di fianco all’altro e mettendo in scena prestazioni maiuscole fatte di grinta, determinazione e cuore. Questi ragazzi ci hanno fatto sognare, il portiere Alessandro Russo che para il rigore ai quarti di finale e si rende protagonista di parate strepitose, il nostro gioiellino biancoceleste Nicolò Armini che si conferma la colonna portante della difesa, uno dei pochi giocatori ad avere il maggiore minutaggio azzurro a testimonianza dall’importanza del numero 5 e non sarà di certo un rigore a mettere in discussione il suo valore. Stesso discorso per l’attaccante Edoardo Vergani che ha trascinato la squadra in finale a suon di gol, sono ben quattro quelli messi a segno in questa fase finale, poi all’ultimo, dagli undici metri si fa ingannare dall’emozione ed il portiere para il suo penalty. Alla fine arriva comunque una piccola gioia personale per il numero 9 azzurro che chiude la fase finale dell’Europeo come capocannoniere, portando a casa la ‘scarpetta d’oro’. Il capitano Alessio Riccardi ha sostenuto la squadra dalla tribuna quando era out per la squalifica e con il suo gol da cineteca l’ha presa per mano  in finale regalandogli il momentaneo vantaggio. Nicolò Fagioli l’assistman degli azzurri, serve i compagni con assist al bacio per gonfiare la rete. Freddi Greco ed Emmanuel Gyabuaa i padroni del centrocampo, ma non solo, infatti entrambi i giocatori trovano anche la via del gol in questa fase finale. Samuele Ricci, un altro protagonista della finalissima, confeziona un gol meraviglioso che permette all’Italia di agguantare il pari, vicino a lui a centrocampo con la maglia numero quattro Giuseppe Leone. La linea difensiva formata Aberto Barazzetta, Giorgio Brogni, Paolo Gozzi Iweru macina chilometri ed alza un muro concedendo davvero poco agli avversari incontrati, e per citare tutta la rosa tra chi si è reso più o meno protagonista abbiamo Nicolò Rovella, Alessandro  Cortinovos, Francesco Semeraro, Ludovico Gelmi, Fabio Ponsi, Stefano Vaghi, Andrea Mattioli, ed il più giovane della spedizione Lorenzo Colombo, l’attaccante classe 2002 del Milan, nonostante la giovanissima età, si è reso protagonista scendendo in campo addirittura nell’undici titolare. Per concludere, un plauso anche all’allenatore Carmine Nunziata, al vice Bernardo Corradi ed a tutto lo staff della Nazionale Under 17 dai preparatori, ai fisioterapisti, alla nutrizionista, al segretario, a tutte quelle persone che lavorano giorno dopo giorno con questi ragazzi per cercare di farli volare sempre più in alto.

Un Europeo sotto gli occhi di tutti i più attenti osservatori ed addetti ai lavori, seguito anche dal nuovo CT della Nazionale maggiore Roberto Mancini che attraverso i social fa i complimenti all’Under 17 dell’Italia: “Azzurrini e Nunziata bravissimi. Un Europeo che ci ha reso orgogliosi. Le vittorie arriveranno, il futuro è vostro!”.

Cala il sipario, l’Italia fa ritorno a casa per poi esserci il rompete le righe. Quel tiro che non va, gli occhi ancora increduli, ma tutti orgoglio dello splendido ed entusiasmante percorso fatto. Emozioni così rimarranno impresse per sempre nelle menti e nel cuore di questi giovani ragazzi. La strada è ancora lunga, arriveranno altre sconfitte così come altre vittorie, ma…

Oggi, alzate le teste e siate fieri ed orgogliosi di voi, perchè l’Italia intera lo è!

GRAZIE RAGAZZI!

Valentina Zampilli

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2 Risposte a “EUROPEO UNDER 17 – I rigori sono di nuovo fatali, per gli azzurrini è medaglia d’argento. Un squadra che ci ha fatto sognare, grazie ragazzi!”

  1. Sono il papà di Freddi Greco complimenti a Valentina per il pezzo finale e grazie per aver seguito i nostri ragazzi

    1. Grazie a lei! Sono dell’idea che ogni tanto oltre l’inchiostro, va usato il cuore, soprattutto se si parla di giovani. Avranno tempo per leggere cronache e critiche.
      È un gruppo favoloso, ognuno di questi ragazzi se lo è meritato!

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