Mauro Bianchiessi a Radiosei, alcune novità: “Tre anni di cambiamenti… La Lazio è unica! “

 

Questa mattina, Mauro Bianchessi, Responsabile del Settore Giovanile della Lazio, è intervenuto sulle frequenze di RadioSei 98,100 nella trasmissione ‘Quelli che hanno portato il calcio a Roma…” condatta da Guido De Angelis. In questa bellissima intervista sono molti gli argomenti trattati riguardanti le giovani aquile soffermandosi in alcuni chiarimenti, ma regalando anche qualche anticipazione.

L’ARRIVO DI BIANCHESSI” Sono arrivato alla Lazio il 3 luglio 2017. Al Milan avevo un contratto fino al 2019, ma con lo cessione di Berlusconi alla cordata cinese ho regalato 2 anni di contratto al Milan. Dopo questa risoluzione sono arrivate molte telefonate, ma l’unico che mi ha colpito e mi ha tempestato di telefonate è stato il Presidente Lotito. Il primo incontro mi ha raccontato che si è sempre dedicato al risanamento della Società, da quel momento voleva dedicarsi al Settore Giovanile per portarlo ad essere una fucina della Prima Squadra. Il progetto era partire da zero con un progetto lungo.  Ho lavorato le prime due settimane senza aver firmato il contratto, ma ci siamo stretti la mano con il Presidente per me la fiducia è la base di tutto e da lì è iniziata la mia avventura nella Prima Squadra della Capitale.” 

TRE ANNI DI CAMBIAMENTI – La base di tutto è una struttura organizzativa gestionale, poi sono arrivati nuovi campi,  un nuovo centro, palestre, piscina ed un’area video di altissimo livello che non tutte le società hanno per il Settore Giovanile. Il lavoro è facilitato con una buona gestione ed organizzazione. E’ stata formata una rete scouting importante sul territorio locale, riallacciando i rapporti con i club della regione, ma buttando un occhio  anche sul territorio nazionale. Il progetto è quello di alzare il livello delle squadre, le nostre squadre nazionali sono intorno al 4-5 posto, ma salire molto di più significherebbe andare a scovare talenti all’estero e significherebbe vanificare il lavoro svolto da quando i ragazzi hanno 12-13 anni.  In questi tre anni la ricerca del talento ha dato i primi segnali, segnali importanti portando i giocatori convocati nella nazionale da 3 a 15.” 

AFFILIAZIONI LAZIO E PROVINI – Un argomento al quale Guido De Angelis è molto legato, soprattutto in un bacino grande come quello della Capitale. Bianchessi non lascia attendere una risposta importante: “Sono molte le Società affiliate Roma, ma alla fine cedono i giocatori alla Lazio. Un conto è quello che c’è scritto sulla carta, un conto è il rapporto di fiducia e di lavoro che si instaura con le società. Abbiamo ricucito i rapporti che nel passato erano stati lasciati al caso. Rapporti che ricreiamo con la Lazio Soccer School e con le società amiche, facciamo all’incirca 120 ore di lezione ai loro allenatori. Sono contento di quello che stiamo facendo altrimenti non avremmo raggiunto i livelli ottenuti fino ad oggi.” 

De Angelis prosegue dichiarando la gioia di vedere finalmente un Presidente  interessato al Settore Giovanile, ma la domanda che si fanno molti genitori laziali rimane quella di chiedere la possibilità di far fare un provino alla Lazio al proprio figlio.  Bianchissi fa chiarezza: “Appena arrivato nel 2017 erano quasi 500 le email arrivate a riguardo. Bisogna attenersi anche alle regole della Federazione che non permette provini sotto determinati limiti di età, inoltre la strategia della Lazio è ben differente. Abbiamo una rete di 15 osservatori che vanno a vedere partite di ogni genere, dalla scuola calcio ai dilettanti fino agli oratori. Quando ancora si giocava, tra il sabato e la domenica gli osservatori biancocelesti vedevano intorno alle 150 partite. Se il ragazzo interessa per determinate caratteristiche e qualità viene invitato a fare il provino tramite la società di appartenenza. Nella S.S. Lazio viene inserito il ragazzo che merita di un livello importante, poi ci sta anche l’errore umano.” 

UNA GRANDE NOVITA’, GLI ORATORI – La Lazio all’interno degli oratori? Ci sarà una conferenza stampa a breve, non entro nei dettagli, ma sicuramente verrà confermato tutto molto presto. Aspettiamo per i dettagli…”

NUOVE BANDIERE BIANCOCELESTI ED UNA PROMESSA – Bianchessi prosegue l’intervista guardando al passato per proiettarsi al futuro: ” Attualmente nelle rose delle serie A ci sono 37 i giocatori costruiti negli anni nelle esperienze di Atalanta e Milan.  La cosa certa è che una persona sola non sposta niente, si devi avere una squadra molto affiatata, dove si remi tutti dalla stessa parte altrimenti si rischia di affondare e soprattutto bisogna lavorare con lo stesso credo.  Il Milan ci ha messo 5 anni per sfornare giocatori del Settore Giovanile ed ancora oggi sta avvenendo. Per quanto riguarda la Lazio la proiezione è quella di 4-5 anni per vedere giocatori intorno ai 18-19 anni nella Prima Squadra. Oggi nel Settore Giovanile abbiamo un giocatore di 15 anni che è il capitano della Nazionale e sta giocando sotto età in Under 18, ma ancora serve tempo. Questo stop causato dal coronavirus ha bloccato completamente un anno e questo non era considerato. Oggi però vi dico che tra meno di 3-4 anni un calciatore della Lazio si troverà  in pianta stabile della Prima Squadra, segnatevelo!”

LA STORIA DI COULIBALY – Troppe chiacchiere nei giorni  passati, il numero uno della cantera biancoceleste fa chiarezza: “Si è già parlato abbastanza del ragazzo ed anche polemizzato fin troppo e questo mi dispiace. Non ha mai fatto una partita di calcio e tutto ciò è certificato da Uefa e FIGC, se poi si è allenato altrove non ci interessa. Mi è stato segnalato da un assistente sociale, il ragazzo ha un passato burrascoso, è arrivato senza genitori dalla Costa D’Avorio ed è stato accolto dalla Lazio  come se fosse sempre stato qua. E’ molto bravo a scuola, ma non sa stare in campo. Ci auguriamo che con il miglioramento della tecnica e della tattica possa avere sicuramente un futuro migliore perché il suo passato lascerebbe davvero tutti di stucco. “

LA MAGLIA DIVENTA UNA SECONDA PELLE – “Ricercare il talento o crescerlo? Sono innamorato dei giocatori laziali, romani e campani, hanno nel loro dna quella caratteristica in più: hanno fame! Mi occupo fino alla squadra Under 18 e da lì a scendere il 98,7% dei giocatori biancocelesti sono romani e laziali.  Nonostante il periodo difficile ho grandissime soddisfazioni da parte di questi ragazzi, crescendoli fin da piccoli si creano anche rapporti umani. Partendo da piccoli. Una grande soddisfazione, prendendoli fin da giovanissimi, anche i romanisti son diventati laziali perché la maglia diventa una parte della pelle, sentono il senso di appartenenza a questa Società.”

LA LAZIO E’ UNICA – La bella intervista di Guido De Angelis su Radiosei si conclude con parole al miele di Mauro Bianchessi nei confronti della Prima Squadra della Capitale: “In 30 anni di carriera, dopo 15 anni all’Atalanta ed 11 al Milan, posso dire che la Lazio è unica. E’ una grande famiglia formata dal suo Presidente, dai suoi giocatori e dalla sua gente. Questa squadra di entra nel cuore!” 

Valentina Zampilli

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