Una Primavera troppo ‘straniera’, i trionfi sono arrivati con gli italiani…

La Primavera della Lazio è un argomento di discussione in questo ultimo anno. Solamente 12 mesi fa c’è stata la riforma del campionato, un girone unico formato dalle 16 squadre più forti del ranking ed altri due gironi che vanno a formare il campionato Primavera 2, il tutto arricchito dalla formula delle promozioni e retrocessioni. E’ bastata una stagione per vedere la squadra biancoceleste sgretolarsi. La Primavera della Lazio è passata dall’essere una squadra prima nel ranking di categoria, puntando per lo più sugli italiani, al diventare nel campionato 2017/2018 una di quelle con più stranieri, ma soprattutto lottando per un’intera stagione per non retrocedere. I risultati non arrivano, il cambio di allenatore serve a poco, manca la mentalità, il senso di appartenenza ed alla fine le aquile non riescono nell’impresa e retrocedono.

DAL VOLARE IN ALTO, FINO A TOCCARE IL FONDO – Questa involuzione a cosa è dovuta e quando è iniziata? Proviamo a capirlo, partiamo dal passato per arrivare ai giorni d’oggi.

Era il lontano 2012, i ragazzi guidati da Alberto Bollini passo dopo passo arrivano a conquistare la finale scudetto. In quel di Gubbio, i biancocelesti  si contendono il tricolore con l’Inter, ma i gol di Barreto ed Onazi non bastano, sono i nerazzurri a cucirsi lo scudetto sul petto. La Lazio affronta la squadra con il maggior numero di stranieri in rosa, a parte Longo e Garritano (autori dei gol del 3-2 insieme a Livaja), la rosa di mister Bernazzani è multietnica. La Lazio prosegue sulla linea made in Italy e nell’anno successivo sempre nel paese umbro si prende la sua rivincita, i vari Serpieri, Ilari, Filippini, Pollace, Vivacqua e De Francesco battono l’Atalanta guidata da Valter Bonacina 3-0 grazie alla doppietta di Danilo Cataldi ed alla rete di Mamadou Tounkara, sfida arricchita dalla presenza di un ancora acerbo Keita Balde Diao. Pochi mesi più tardi, il gol dello stesso attaccante classe ’95 non basta nella Supercoppa di categoria contro la Juventus persa 3-1. La Primavera biancoceleste non demorde ed inizia a spiegare le ali, lo fa negli anni a seguire grazie a quei ragazzi cresciuti in casa tra i campi del ‘Dabliu’ e del ‘Gentili’. Aprile 2014, le aquile trionfano in terra toscana ed alzano al cielo la Coppa Italia Primavera dopo aver battuto la Fiorentina 4-2 grazie alla doppietta di Luca Crecco ed ai gol di Cristiano Lombardi e Joseph Minala, riportano il trofeo nella Capitale dopo 35 lunghissimi anni. Non sono da meno in campionato,  i ragazzi classe ’94, ’95 e ’96 fanno sognare, dopo aver concluso il girone C al primo posto della classifica, nel quarto di finale scudetto la Lazio batte la Roma con un uomo in meno per l’espulsione di Lombardi e vince in rimonta 3-2 grazie al gol di Minala ed alla doppietta di Alessandro Murgia, mentre si ferma in semifinale contro il Torino. Settembre 2014, i ragazzi guidati da Simone Inzaghi battono il Chievo di misura grazie alla rete di Oikonomidis e mettono in bacheca la Supercoppa Primavera. Proseguono i trionfi, la Lazio più vittoriosa è proprio quella dell’attuale tecnico della Prima Squadra. 1 maggio 2015, la Lazio Primavera alza al cielo la Coppa Italia e lo fa sotto gli occhi degli eterni rivali della Roma. Palombi, Fiore e co. ribaltano l’1-0 dell’andata e grazie alla doppietta dell’australiano Christopher Oikonomidis conquistano un altro trofeo. Le aquile continuano a volare nel lungo cammino del campionato fino ad arrivare alla finale scudetto, con una Roma nuovamente battuta in semifinale 1-0 grazie alla rete di Alessandro Rossi. La Lazio incontra sulla sua strada di nuovo il Torino, questa volta dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, sono fatali i calci di rigore, i capitolini perdono 6-7 e devono accontentarsi del secondo posto, ma un’aquila si prende il suo momento di gloria, Guido Guerrieri viene premiato come il miglior portiere della categoria.

L’estate del 2016 porta un cambiamento sostanziale nel Settore Giovanile della Lazio, ma non sempre i cambiamenti sono positivi. Il Generale Giulio Coletta dopo un tira e molla, ad Agosto passa il testimone all’olandese Joop Lensen che diventa Responsabile della cantera biancoceleste. In quei mesi roventi, si dimezzano le rose dei ragazzi classe ’99 e 2000, tant’è da non avere il numero per  formare due squadre e i giocatori vengono uniti in una sola rosa che disputa l’Under 17. Questo trambusto comporta la futura mancanza di giocatori classe ’99 e 2000 per il ricambio generazionale nella categoria Primavera, questa sempre gestita dal DS Igli Tare.

D’ora in poi, inizia il declino…  Mister Inzaghi prova a far crescere quei giovani cresciuti in casa, i vari Bezziccheri, Cardoselli, Germoni, Rossi, ma piano, piano prendono sempre più piede gli stranieri e la squadra inizia a traballare dimenticandosi il primato in classifica ed iniziando a lottare per la zona playoff. Nell’aprile del 2016 il tecnico piacentino sale in Prima Squadra, al suo posto non c’è un sostituto ben definito.  Michele Santoni, tecnico dell’Under 17 prova a gestire anche la Primavera insieme all’aiuto del Responsabile Joop Lensen. Alla fine della Regular Season, i biancocelesti riescono a raggiungere i playoff, ma al primo turno vengono buttati fuori dall’Empoli, vedendo sfumare il sogno delle Final Eight.

Stagione 2016/2017 la guida della Primavera viene affidata ad Andrea Bonatti, inizia subito in salita la stagione per il tecnico biancoceleste. La squadra di Miceli, Spizzichino, Rezzi, Bezziccheri e Rossi saluta la Coppa Italia di categoria subendo la netta sconfitta contro la Roma per 5-0. La brutale sconfitta da una scossa ai biancocelesti che iniziano a macinare vittorie in campionato chiudendo il girone C al primo posto della classifica riuscendo a staccare il pass per le Final Eight. Sulla strada della Lazio c’è di nuovo la Roma, ai quarti di finale è subito derby, cambia la competizione, ma non cambia il risultato. Le aquile salutano lo scudetto con la pesante sconfitta di 5-0 in favore dei giallorossi. L’unica nota positiva della stagione riguarda l’aquila classe ’97 Alessandro Rossi che è il capocannoniere della categoria, almeno un’aquila è riuscita a volare.

Estate 2017,  il campionato Primavera viene riformato, un girone unico che vede le squadre più forti della categoria contendersi il titolo, ma la Lazio non è attrezzata per questo salto e paga un conto molto salato. Il buco generazionale, la qualità dei giocatori nostrani si abbassa, la partenza di un pezzo da 90 come Manolo Portanova che approda alla Juventus, fanno inabissare la categoria. La Primavera del 2012 e degli anni avvenire con i Cataldi, Filippini, Lombardi, Crecco, Murgia, Fiore, Guerrieri e Rossi, sono ricordi ormai lontani. La squadra di mister Bonatti prima (esonerato a Febbraio)  e di Bonacina poi, è formato internazionale, diventando così una delle squadre con più stranieri in rosa. Durante l’arco della stagione i vari Pedro Neto, Bruno Jordao, Rus, Baxevanos, Boateng, Al Hassan, Kalaj, Maloku, Lukaj, Petro, Sarac, Silva, Javorcic e Mohamed non riescono a fare la differenza e la Lazio conclude il campionato all’ultimo posto della classifica dopo aver collezionato solamente 19 punti arrivati grazie alle 4 vittorie ed ai 7 pareggi, mentre son state ben 19 le sconfitte subite. La squadra biancoceleste retrocede nel campionato Primavera 2.

Negli ultimi anni una Lazio sempre più formato ‘international’ elargisce contratti a destra e sinistra a giocatori presi dall’esterno, ma non spicca il volo a differenza del vecchio ‘made in Italy’; concetto che viene confermato nella prima giornata dell’attuale campionato di Primavera 2.

OGGI – La squadra guidata da Valter Bonacina inizia il suo cammino nel girone B del campionato Primavera 2 con una trasferta, la Lazio è impegnata sul campo del Foggia. Nell’undici titolare biancoceleste troviamo alcuni dei 2001 nostrani promossi dalla passata stagione, Nicolò Armini si presenta da solo, il gioiellino biancoceleste e colonna portante della Nazionale italiana, è affiancato dai  vari Petricca, De Angelis e Scaffidi, mentre sono subito protagonisti anche le new entry arrivate dal mercato estivo come Bianchi, il brasiliano Capanni ed il polacco Czyz. La Lazio non riesce a sbloccare il risultato ed il Foggia fa tremare la retroguardia, così il tecnico ex Atalanta butta in campo uno dei più giovani della panchina, al 63’ Massimo Zilli classe 2002, prende il posto di Scaffidi. Dopo appena 6 minuti dal suo ingresso, l’attaccante salito in prestito dall’Under 17 di mister Fratini gonfia la rete e nella giornata del suo esordio nel campionato Primavera regala il primo trionfo alla squadra.

MENTALITA’ ‘MADE IN ITALY’ – Massimo Zilli, attaccante classe 2002 è arrivato a vestire la maglia della Prima Squadra della Capitale nell’estate del 2017. Prelevato dal Pordenone battendo la concorrenza di Udinese è Fiorentina è il primo colpo messo a segno da Mauro Bianchessi, allora neo Responsabile del Settore Giovanile della Lazio, sotto la sua gestione tutta la Scuola Calcio fino ad arrivare all’Under 16. Il numero uno della cantera biancoceleste porta nella Capitale solamente giocatori del territorio italiano e soprattutto ‘low coast’, è così che le squadre sotto la sua gestione iniziano a collezionare risultati: l’Under 16 riporta una delle categorie della Lazio ad essere tra le 8 squadre più forti d’Italia, l’Under 14 si fa valere nei tornei internazionali chiudendo sempre nelle prime 4 squadre con compagini del calibro di Real Madrid, Barcellona, Juventus, Inter e Roma. Le giovani aquile iniziano a prendere il volo, tornando a puntare su giocatori che crescono in casa, grazie alla mentalità ‘made in Italy’ riportata Mauro Bianchessi. L’ex rossonero ha movimentato il calciomercato estivo del Settore Giovanile, ha portato in biancoceleste giocatori italiani presi a costo zero o a due lire, battendo la concorrenza delle più importati squadre di Serie A. Le rose agonistiche a partire dall’ Under 17 (da quest’anno sotto la sua gestione e non più sotto Tare), fino ad arrivare a quella dell’Under 13 sono tutte nostrane e pronte a tornare a far volare in alto l’aquila, ma…

Quest’oggi, attraverso i social network  si apprende che arriva nella Primavera della Lazio, il classe 2001 Tyro Nimmermeer,  ragazzo originario del Suriname con passaporto olandese. Un attaccate preso sì a parametro zero dall’ Az Alkmaar, ma firma con i biancocelesti un contratto da professionista per la durata di 3 anni. Un altro giovane straniero dei tanti, oppure sarà utile alla missione di mister Bonacina di riportare la Primavera nella categoria che  più le compete? Intanto, nella prima giornata del campionato, la Lazio vola grazie all’italiano ‘low cost’ Massimo Zilli…

Valentina Zampilli

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