Mauro Bianchessi a La Repubblica: ‘Ragazzi, stringete i denti!’

Nell’edizione odierna del quotidiano ‘La Repubblica’ uno spazio dedicato a Mauro Bianchessi. Il numero uno dell’Academy della Lazio ha rilasciato un’intervista parlando della situazione attuale che ha colpito l’Italia e di come la stanno vivendo le sue giovani aquile. A seguire l’articolo a cura di Riccardo Caponetti.

Dentro casa come in campo, l’unione fa la forza. “Solo così possiamo battere questo virus”, spiega Mauro Bianchessi, responsabile del settore giovanile della Lazio. “Ai ragazzi manca la normalità, ma dobbiamo stringere i denti perché i sacrifici di oggi porteranno risultati domani. Io sono blindato a casa mia a Bergamo, lottiamo ma è dura. Stiamo vivendo una tragedia incredibile che ci sta portando via una generazione di genitori e nonni”. È arrivato nel 2017 per risollevare il vivaio biancoceleste, dopo le produttive esperienze con Brescia, Atalanta e Milan. Donnarumma, Conti, Cutrone e Cristante sono solo alcuni dei talenti scoperti da Bianchessi, che in un momento di totale incertezza ha le idee chiare: “Non molliamo, cerchiamo di rimanere vicini ai giovani della Lazio per sentirci ancora squadra. Ecco perché abbiamo varato lo Smart-training: proponiamo delle sessioni in cui allenatori e preparatori in diretta streaming dimostrano gli esercizi pratici, tecnici e atletici da svolgere in video”. Un filo diretto mantenuto anche con i bambini della scuola calcio: “Diamo sia giochi tecnici che coordinativi, come per esempio l’allenamento con la corda, oltre a vere sfide tra compagni a suon di palleggi. Non mancano poi iniziative che fanno sentire la vicinanza della società, attraverso chiamate o piccoli sketch che tengono alto l’umore di tutti. La Lazio è una famiglia e – conclude Bianchessi – vogliamo veicolare dei valori”. Tema tanto caro al presidente Lotito: “Lo sento giornalmente, non si ferma mai. È preoccupato ma sta già programmando il futuro per la prima squadra e per il settore giovanile. È mente e braccia della Lazio, è l’unico insostituibile. Ha 10 marce in più, come Galliani: guardate cosa è successo al Milan senza di lui…”

FONTE: La Repubblica