L’intervista a Mauro Bianchessi: “Torniamo alle origini del calcio. Gli obiettivi sono chiari e vanno raggiunti, altrimenti si cambia…”

Questa mattina, Mauro Bianchessi, il Responsabile del Settore Giovanile della Lazio, è intervenuto sulle frequenze di Lazio Style Channel. In una lunga intervista, il numero uno della cantera biancoceleste, a partire dalla Scuola Calcio fino all’Under 17,  ha toccato tutti i punti del nuovo percorso delle giovanili della Prima Squadra della Capitale sotto la sua  guida da poco più di un anno.

Il direttore apre l’ampio discorso partendo dall’ultima sessione del calciomercato dove tutte le squadre sono state rinforzate:

“È stata un’estate intensa, abbiamo lavorato per completare la rosa dell’Under 17 biancoceleste, affinché possa arrivare tra le prime otto compagini d’Italia, così come gli stessi ragazzi hanno fatto nella passata stagione. Grandi innesti sono stati fatti per l’Under 16, mentre sull’Under 15 di Luzardi siamo intervenuti con otto nuovi giocatori. La squadra Under 14 che è stata affidata a Rocchi, quest’anno ha l’obiettivo di vincere il titolo regionale e su di loro si contano ben undici innesti. E’ stato un mercato low-cost, perché mirato a giocatori ed a determinate situazioni del calcio, come ad esempio il fallimento del Cesena e ad alcuni tesserati in uscita. Siamo contenti dei giocatori che abbiamo portato alla Lazio. I tornei estivi ci hanno dato le prime indicazioni, servirà tempo per far amalgamare i nuovi: tra un mese circa, vedremo la vera forma delle squadre. La malasorte in questo momento ci attanaglia perché in ogni squadra ci sono molteplici giocatori fermi ai box per infortunio. Se guardiamo nello specifico, – Biachessi prosegue parlando dei ruoli dei giocatori – Zaghini ad esempio è stato prelevato dopo il fallimento del Cesena, lo avevo provato al Milan, agiva da attaccante, con i bianconeri è stato impiegato come centrale difensivo; in maglia biancoceleste agisce da centrocampista davanti alla difesa. Molto dipende dalle caratteristiche dei giocatori. Lavoriamo molto sul multiruolo nelle fasce più giovani: i migliori ricoprono tante posizioni diverse tra loro. In difesa, ad esempio, si può giocare a quattro o a tre e per questo il ‘prodotto’ del Settore Giovanile deve ambire ad arrivare in Prima Squadra nel modo più completo possibile.”

Un settore giovanile in crescita, non solamente a livello qualitativo dei giocatori ed in fatto di risultati, ma anche per quanto concerne gli staff, Mauro Bianchessi entra nello specifico e fissa anche gli obiettivi delle squadre:

Nel nostro organigramma vantiamo 48 tecnici professionisti, 17 preparatori atletici ed 8 medici: la coordinazione è affidata ai medici Pulcini e Morelli, nello staff medico si contano anche 16 fisioterapisti ed è stato inserito anche il Dott. Chiavetta, ovvero uno psicologo, ed un nutrizionista per seguire nel dettaglio la crescita ragazzi.  Per quanto riguarda lo scouting oggi contiamo 10 osservatori sulla regione e 42 dirigenti per un totale di 143 persone. Numeri che nel passato non sono mai stati raggiungi. Noi lavoriamo su più aspetti, il più importante è creare una mentalità vincente nei ragazzi: per questo abbiamo creato uno sportello psicologico per i giocatori e le famiglie; sono previsti 12 incontri, più di uno al mese, proprio per inculcare questa mentalità e risolvere qualsiasi tipo di problema. Oltre ai giocatori bravi inseriti, dobbiamo far capire che ogni volta bisogna scendere in campo senza sudditanza nei confronti delle altre squadre. C’è un percorso lungo e difficile da compiere, non è come andare al supermercato. La struttura è funzionale e funzionante. L’obiettivo stagionale è raggiungere i play off per quanto riguarda Under 17, 16 e 15 e vincere il titolo regionale con l’Under 14. Il campionato non ha peso, ma ambiamo al primo posto nel titolo regionale, questo titolo non viene vinto da più di quindici anni, mentre con le categorie nazionali puntiamo a portare tutte le altre formazioni ai play-off, poi si vedrà la corsa per lo scudetto. Abbiamo stilato un importante programma di lavoro con obiettivi da raggiungere. Oggi il Settore Giovanile della Lazio deve costruire giocatori e produrre risultati. Non basta, però, quanto fatto finora: tutti i tecnici hanno la macchina, ma ora va guidata. Se i risultati non vengono raggiunti, si cambia.”

Un nuovo cambio per quanto riguarda il Convitto, i ragazzi che vengono da fuori sono stati inseriti in una nuova struttura, un piccolo paradiso tutto per loro:

” Abbiamo avuto un’opportunità, su un’intuizione del Presidente, che vuole dare serenità ai giocatori che arrivano fuori regione. A Sacrofano un’intera struttura è stata affidata totalmente in gestione al Club, non si può entrare al di fuori degli addetti. Il Residence è gestito dai proprietari, una conduzione familiare, ci sono a disposizione anche tre insegnanti per impartire ripetizioni. I ragazzi hanno aule studio ed i computer perchè il rendimento scolastico è l’unica certezza e non mi stancherà di ripeterlo. Hanno anche una sala giochi con biliardino e ping-pong, una piccola palestra da sfruttare per recuperare gli infortuni. Per uscire serve l’autorizzazione e che siano accompagnamenti. Ad oggi in questa struttura sono stati collocati 13 ragazzi che provengono da altre zone dell’Italia, alcuni di questi, arrivano dal Verona, dal Milan o dal Parma, giunti in estate dal mercato; abbiamo ricevuto riscontri molto positivi da questa iniziativa.” 

Bianchessi è sinonimo di italianità, nella sua carriera non ha mai preso un giocatore straniero e questa linea continua a seguirla anche nella Capitale:

” Chi sceglie Bianchessi sceglie la strategia del calcio italiano: in 29 anni di carriera, 28 in Serie A e io non ho mai acquistato uno straniero per strategia. Sui 13 anni bisogna prelevare ragazzi provenienti dal territorio in cui si lavora, tra i 14 ed i 15 anni ci concentriamo sui talenti fuori regione che non hanno problemi di lingua, da questi si riesce ad ottenere tantissimo. Non mi sembra giusto o corretto andare a prendere Under 17 stranieri. Se non ci sono giocatori bravi, si prendono sempre stranieri. Io non ne ho mai acquistato uno ed i risultati in termini di Scudetti e di produzione di giocatori di talento parlano chiaro.” 

Un lavoro di stretta collaborazione anche con gli allenatori per cercare di superare tutti i problemi e puntare al miglioramento. Da quest’anno viene utilizzata anche la piattaforma Youcoach, il Direttore Bianchessi ce la presenta:

“Con i tecnici svolgiamo due riunioni settimanali per organizzarci al meglio, ma anche per dar vita a riunioni tecniche ogni sei settimane  e per intervenire su problematiche di carattere appunto tecnico, il confronto aiuta a migliorarsi nel percorso da compiere. Parliamo spesso di tecnica, tattica e della crescita dei giocatori, il resto in altre riunioni. Noi pensiamo solo ad ottenere le vittorie: non pensiamo di vincere tre Scudetti subito, ma ci siamo strutturati con forze umane (calciatori, tecnici e organizzazione) per play-off e per portare l’Under 14 a vincere il titolo regionale che manca da troppo tempo. Con YouCoach abbiamo innalzato il livello: consente di conoscere la metodologia di lavoro con un mese di anticipo, ogni giocatore viene monitorato dal punto di vista della stanchezza, di eventuali infortuni, dei miglioramenti, mentre nell’area video si possono analizzare filmati dei giocatori, così si effettua un controllo della crescita fisica ed atletica dei singoli. È un lavoro che porta via molto tempo a tutti i dipendenti, ma siamo dei professionisti e dobbiamo aprire alle novità. Il Settore Giovanile biancoceleste deve diventare un punto di riferimento. Noi lavoriamo poco sulla tattica e molto sulla tecnica individuale e di gruppo, lavoriamo sulla crescita singola dei giocatori cercando di lavorare sul particolare. La tattica arriva a 16-17 anni. Ora i difensori in Serie A sanno impostare, ma non marcare; il portiere la prima cosa che deve fare è parare, non deve essere bravo con i piedi, lo stesso dicasi per il difensore, che in primis deve marcare. Torniamo quindi all’origine del calcio ed alla tradizione italiana.” 

Già dalla passata stagione era iniziato il progetto ‘Oro biancazzurro’, quest’anno entra nel vivo:

“Il progetto “Oro Biancazzurro” partirà ad ottobre: abbiamo scelto 8 giocatori tra i classe 2004 e 2005, poi diventeranno 10. Lo scorso anno è stata messa in atto una versione sperimentale, quest’anno sarà a pieno regime. Abbiamo messo a disposizione di questi ragazzi un maestro di arti marziali, un maestro di tecnica per la cura del particolare perché oggi con uno stop sbagliato si può subire gol e con uno corretto si può segnare. Ai ragazzi insegneremo anche a correre nel modo giusto, perchè la postura è fondamentale. Il programma prevede due ore alla settimana, otto al mese per dieci mesi, per un totale di 80 ore. I ragazzi saranno impegnati duramente per essere sgrezzati e per far sì che qualcuno possa, insieme ad altri che entreranno, arrivare al calcio professionistico, ovvero alla prima squadra della Lazio o di altri club di Serie A.” 

Rivoluzione anche nella Scuola  Calcio, riduzione della squadre, ma creazione della Lazio Soccer School. Mauro Bianchessi spiega il tutto nel dettaglio:

“Abbiamo ridotto il numero delle squadre: 16, ovvero per un totale di 200 tesserati ai quali vanno aggiunte le squadre agonistiche, per un totale di poco più di 300 ragazzi. Il progetto della Lazio Soccer School impone un maggior controllo del territorio e porta ad una metodologia di lavoro nuova: ci saranno riunioni con i tecnici delle varie società per monitorare migliaia di ragazzini. Tra le società fidelizzate ci sono la Nuova Canarini Rocca di papa, il Roccasecca che vanta un nuovo centro formazione con quattro strutture, l’ASD Sport di Selci, la Football Academy Lazio, il Giardinetti, il Bracciano, il Campus Eur, il Football club Viterbo e a breve inserimento un altro club romano ed un altro laziale. Da qui ci focalizzeremo per prendere giocatori già allenati con una certa metodologia per poi inserirli nel Settore Giovanile della Lazio.” 

Una stagiona ricca di tornei internazionali ed una grande novità, la Lazio deve continuare a crescere anche oltre i confini nazionali:

“L’Under 14 regionale nella passata stagione ha partecipato a tornei di alto livello nei quali si sono misurati con i migliori club italiani ed internazionali. Lo scorso anno alla Wanda Cup sono arrivati quinti, era più difficile andare oltre; manterremo gli stessi tornei ma andremo ancora più distante per fare qualcosa di più importante. Per scaramanzia non svelo ancora nulla, posso solamente dire che si tratta di vedere in azione i migliori Settori Giovanili di ogni nazione in un unico torneo, in un’unica città, oltretutto patrocinato da UEFA e FIFA.” 

Miglioramenti importanti anche per quanto riguarda la preparazione atletica, Bianchessi però non concepisce la palestra in giovane età, lo spiega lui stesso:

“La preparazione atletica è divisa per fasce d’età: coordinativa per più piccolini ma poi, con il tempo, anche incentrata sulla correzione della corsa. Prima per strada l’allenamento era costante, oggi si svolge ginnastica a scuola e calcio nel pomeriggio. I nostri preparatori atletici compongono un’equipe di alto livello, è stato registrato un miglioramento del materiale che aiuta nel crescere in questo settore. Nell’Accademia, invece, molo spazio sarà dedicato alla motoria. Sono contrario alla palestra per pompare i ragazzi ,devono crescere correttamente, il potenziamento deve esserci in Primavera ed in Prima Squadra. I giocatori del Settore Giovanile sono in fase di crescita e potenziare la parte superiore o inferiore del corpo non esiste, non ha senso a questa età.”

Dopo poco più di un anno, più precisamente 14 mesi dall’arrivo alla Lazio, Bianchessi fa un suo primo bilancio e punta al futuro:

“Dal mio insediamento ad oggi, tante novità mi danno soddisfazione. Questa è una sfida importante, sono arrivato in un Settore Giovanile che aveva la necessità di essere ricostruito per raggiungere obiettivi che erano stati raggiunti in passato, ma poi si era abbassato il livello. L’attuale Under 17 era nona e l’abbiamo portata tra le prime otto squadre più forti d’Italia nella passata stagione, portando ad un aumento della considerazione all’esterno. Con l’Under 14 (attuale Under 15) nei tornei siamo sempre arrivati tra i primi quattro posti. Questo è stato il superamento di un primo gradino, quest’anno passeremo al secondo. Sono un martello con i tecnici perché in primis lo sono con me stesso. Ci sono sia le squadre che i giocatori, dobbiamo arrivare ai play-off con Under 17, Under 16 ed Under 15”. 

 

Una risposta a “L’intervista a Mauro Bianchessi: “Torniamo alle origini del calcio. Gli obiettivi sono chiari e vanno raggiunti, altrimenti si cambia…””

  1. Credo che Mauro Bianchessi sappia quello che dice, sicuramente il suo lavoro inizierà a vedersi perché come dice lui pretende molto dai tecnici e vero oggi si insegna la tattica ancora prima di insegnare la tecnica e la tattica individuale i ragazzi devono sapere gestire i momenti e le situazioni di gioco senza paura.
    Mando un abbraccio al Mitico Mauro Bianchessi e anche a Giovanni Ghedini…

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