Daniel Guerini, mamma Michela: “Era a un passo dal sogno, voleva diventare una bandiera!”

Non si dà pace Michela, 46 anni, madre di Daniel Guerini, mezzala e trequartista della Lazio Primavera, morto mercoledì alla guida della Smart Forfour che si è rovesciata più volte sull’asfalto di viale Palmiro Togliatti: “Un genitore che piange un figlio è un fatto contro natura. Ragazzi non correte in macchina, state attenti”.

La tragedia di Daniel Guerini è stata un fulmine a ciel sereno che ha scosso il mondo del calcio.  Oggi, la mamma del 19enne ha parlato ai giornali ricordando il suo grande amore per i colori biancocelesti: “Diceva sempre, ‘io come Totti per la Roma, posso diventare la bandiera della Lazio’. Era il suo sogno diventare un simbolo, era anche il nostro. Vorrei salutarlo su un campo da calcio, con l’inno della Lazio e tanti palloni bianchi e celesti. Era felice perché era tornato alla Lazio.  Era unico, un ragazzo eccezionale che non si abbatteva mai”.

Un sogno appena cominciato e già spezzato. Quello di Daniel Guerini era lo stesso di mamma Michela e papà Danilo, «abituati a vederlo partire, a stare così giovane sempre fuori casa», come raccontano agli amici che si sono stretti attorno alla famiglia della Romanina.

Di seguito un estratto delle parole di Michela ai microfoni de La Repubblica, Il Messaggero e Il Corriere della Sera.

LA VISITA – All’indomani dell’incidente, anche il direttore sportivo della Lazio Igli Tare e il suo stretto collaboratore Alessandro Matri hanno incontrato i genitori di Daniel. «Un ragazzo eccezionale, tutto casa e pallone. Non vedeva l’ora di firmare il contratto con la Lazio, come quello che ha appena siglato Romano Floriani Mussolini, sarebbe stata una questione di giorni», spiegano ancora il padre e la madre, «perché per questa squadra voleva essere un simbolo, voleva dare tutto».

L’ULTIMA TELEFONATA – “L’ho chiamato alle 19,30, era appena uscito dagli allenamenti, stava andando a cena da Tiziano. Gli ho detto ‘amore non andare, sei uscito anche ieri, torna a casa.’ Mi ha detto: ‘Mamma dai, tra un po’ vengo, non ti preoccupare’. Non l’ho sentito più”. Parole dense di incredulità, dolore, sgomento per la perdita e per la sorte toccata a Daniel, quelle rilasciate dalla mamma, imprenditrice nel settore dei carburanti.

COME UNA LEGGENDA – “Diceva sempre, ‘io come Totti per la Roma, posso diventare la bandiera della Lazio’. Voleva diventare una bandiera della Lazio. Questo era il suo sogno, quello di tutta una famiglia cresciuta in Curva Nord. Ed era così contento di essere tornato a Roma”.

IL FRATELLO ALESSIO – Qualche anno in meno rispetto a Daniel, Alessio ha 14 anni, anche lui giocatore biancoceleste, ma della squadra di calcio a cinque. Per lui Daniel «era un esempio». Solo domenica scorsa il fratello maggiore era sceso in campo per qualche minuto, nel secondo tempo della partita di campionato vinta in casa contro il Torino. «Era contento, anche se aveva giocato poco. Nel suo futuro c’era forse un altro contratto, questa volta con la Salernitana, per andare a fare esperienza l’anno prossimo in serie B». Il salto di qualità che tutti aspettavano, bloccato all’improvviso nel modo più atroce.

I FUNERALI – Il desiderio di mamma Michela Vorrei salutarlo su un campo da calcio con l’inno della Lazio”. I funerali del trequartista della Primavera, che si era distinto nelle Nazionali Under 15 e Under 16, si terranno la prossima settimana, dopo l’autopsia. La Lazio, squadra per cui giocava il campione in erba, ha detto che si farà carico delle esequie per omaggiarlo e ricordare quanto fosse importante per loro, e per la quale Daniel aveva dedicato la sua esistenza. Era un tifoso, oltre che un giocatore, legatissimo alla maglia. 

LA DINAMICA DELL’INCIDENTE –  Sulle cause dell’incidente stradale che ha strappato Daniel ala sua famiglia, c’è incertezza tant’è che sono in corso da parte della Polizia Locale di Roma Capitale, accertamenti per capire soprattutto la velocità alla quale andavano i due veicoli e sulle condizioni del manto stradale, che però non sembra presentare anomalie. “Non so ancora nulla – ha aggiunto Michela – Ma siamo state insieme alla mamma di Tiziano (l’amico di Daniel che non ha riportato gravi danni), mio nipote è un angelo non è uno scalmanato, è impossibile che corresse. Lui è molto responsabile, è quello che mette quiete e tranquillità tra le persone”.

In seguito all’impatto con una Mercedes, Guerini è stato sbalzato fuori dall’auto che si è ribaltata diverse volte. L’impatto è stato violentissimo: i soccorritori del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. I due ragazzi che viaggiavano con Daniel sull’auto sono stati, invece, ricoverati in ospedale: uno in codice arancione, l’altro (Edoardo) in codice rosso in prognosi riservata. Illeso il conducente dell’altra vettura coinvolta. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale, al momento contro ignoti.